Assaggi d'Italia: spaghetti alla chitarra

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Proseguiamo con la nostra nuova e speciale rubrica, che vi permetterà di fare un viaggio tra i sapori d'Italia, oltre che tra i ricordi che i piatti tipici di ciascuna regione hanno il potere di evocare in chi ce li racconta.
Il vostro biglietto sarà il gusto, il “mezzo di trasporto” la lettura. Pronti per partire?

Il viaggio continua nella nostra bellissima terra, caratterizzata dal sapore inconfondibile degli arrosticini e delle pallotte casc e ov e dagli assaggi della tradizione: l'Abruzzo.

Oggi, dunque, si gioca in casa: la nostra prossima tappa è Tornareccio (CH), la terra di Giulia, che ce la racconta attraverso un piatto dal gusto tradizionale. Un primo che, pur nella sua estrema semplicità, è capace di ricordarle il sapore di casa e di evocare ricordi piacevoli e buonissimi.

"Si tratta degli spaghetti alla chitarra, un piatto davvero molto semplice. Ma la cosa bella è che, nonostante questa semplicità, è proprio uno dei miei piatti preferiti, perché è gustoso e genuino al tempo stesso."

Un primo che ricorda il sapore di casa, di famiglia, di domenica.
Sembra così facile assaporare, con ogni forchettata, un boccone di tradizione, che il piatto si rivela ancora oggi un evergreen della cucina italiana e, soprattutto, di quella abruzzese.

"Ricordo quando, alcuni anni fa, quasi tutte le domeniche preparavo gli spaghetti alla chitarra con mia madre. Di solito, io le facevo da assistente: forse è per questo motivo che mi piacciono così tanto!"

Un primo che permette di unire ancora di più le persone che lo preparano, perché sembra quasi "imporre" che l'esecuzione avvenga insieme. E non conta quanto tempo sia passato dall'ultima volta: il ricordo è sempre vivo, nella mente e nel gusto.

"Posso dire che adesso non li mangio così spesso. Forse una volta al mese, ma posso anche dire di sentire sempre quel sapore speciale in bocca. Il gusto di famiglia, soprattutto se fatto in casa con la pasta all'uovo, non si dimentica mai!"

Anche questo assaggio d'Italia e d'Abruzzo si conclude qui. Ma è solo la diciassettesima tappa del nostro viaggio: continuate a seguirci e correte a fare il prossimo biglietto!

Chiara Pirani

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