"La Fantasia diventa Storia" parla del gelato da un altro punto di vista, quello di un bambino che segue le orme di suo padre. Abbiamo cercato di combinare passione e fantasia, le armi migliori che Gianni mette nel gelato da una vita, facendo in modo che fossero protagoniste indiscusse della rubrica.
Oggi raccontiamo del SOLE.
Non vi resta che leggere per essere travolti dal sapore fantasioso dei gusti di Gianni!

Passeggiavamo insieme nel parco. Avevo in mano un quaderno e dei pastelli: amavo disegnare.

Ci sedemmo su una panchina.
Faceva caldo quel giorno e, come se stessimo pensando con la stessa testa, rivolgemmo entrambi lo sguardo verso l'alto, contemporaneamente.

"Papà, di che cosa è fatto il sole?"
"Se lo assaggi sa di vaniglia."
Spalancai gli occhi, deciso ad ascoltare quella storia. Pendevo dalle labbra di mio padre.

"Di vaniglia?"

"Non solo di vaniglia. Se provi a chiudere gli occhi, sentirai il profumo dell'arancia. Se lo guardi al tramonto, infatti, non ti sembra che il sole somigli ad un'arancia?"
Disegnai un sole sul foglio. Lo colorai come un'arancia.
Stavo per poggiare di nuovo la mano sul quaderno, ma mi fermai, all'improvviso.

"E i raggi, papà? Che sapore hanno?"
Lui ci pensò su un istante.
"Sanno di cioccolato."
Mi disse, sorridendo.
A quel punto, presi il pastello marrone e disegnai i raggi intorno a quell'arancia.
Lui si avvicinò al mio orecchio.

"Lo vuoi sapere un segreto?"
Mi sussurrò, piano.
Spalancai di nuovo gli occhi, curioso e impaziente al tempo stesso.
Pendevo di nuovo dalle labbra di mio padre.

"Manca ancora qualcosa a quel sole. Non tutti sanno che, se osservi meglio, magari spiandoli di nascosto, i raggi hanno la punta a forma di goccia. Li hai mai assaggiati?"
Scoppiai a ridere.

"Papà, cosa dici! Il sole non si mangia."
"E invece io l'ho assaggiato tante volte, sai?"

Disegnammo insieme quelle gocce in fondo ai raggi.

"E allora, se hai mangiato il sole, di che cosa sanno queste gocce?"
"Sono croccanti: sono mandorle pralinate. Le più buone che io abbia mai assaggiato."