La Fantasia diventa Storia: BOLOGNA RIDE

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"La Fantasia diventa Storia" parla del gelato da un altro punto di vista, quello di un bambino che segue le orme di suo padre. Abbiamo cercato di combinare passione e fantasia, le armi migliori che Gianni mette nel gelato da una vita, facendo in modo che fossero protagoniste indiscusse della rubrica.
Oggi raccontiamo del BOLOGNA RIDE.
Non vi resta che leggere per essere travolti dal sapore fantasioso dei gusti di Gianni!

 

Quante soddisfazioni aveva regalato e continuava a regalare a entrambi: quella città non l'avrebbero cambiata per nessun motivo al mondo.

Il babbo l'aveva incontrata nel '66 e, da quel momento, non se ne era più separato: Bologna.

Lei, come per ricompensarlo del suo arrivo e del suo straordinario successo, nonostante gli ostacoli che tutti, per diventare grandi, devono affrontare, ma che pochi riescono a superare, l'aveva omaggiato del suo sorriso, fonte d'ispirazione dal valore inestimabile.

Con quei denti brillanti di riso soffiato, che la sua Bologna mostrava a tutti ad ogni istante, lui aveva dato vita ad un gusto da maestro.

Sulle labbra di Bologna aveva spalmato un cremino alla nocciola e lei, così golosa, si era fatta tentare dal suo straordinario talento.

Il babbo, continuando a mostrarle la sua riconoscenza, aveva reso speciali persino le papille gustative di Bologna: al loro posto, aveva messo tanti granelli di noccioline pralinate, in modo da permettere anche a lei di assaporare, attimo dopo attimo, quel gusto che portava il suo nome.

Lei gli sorrise, sorrise ad entrambi.

"Bologna, hai un unico difetto."

Le dissi io.

Lei aggrottò le sopracciglia, ma non perse quel sorriso nemmeno per un istante.

"Quale sarebbe?"
Mi chiese, continuando a mostrare quel sorriso.

"Basta vederti sorridere una volta sola e chiunque si innamora di te!"
Sentendo queste mie parole, Bologna rise.

Bologna ride, ride ancora oggi, e nessuno può smettere di ammirare quel sorriso e di assaporarlo.
Sa di cremino alla nocciola, di riso soffiato e di noccioline pralinate e porta la firma di un maestro d'eccezione: mio padre.

Chiara Pirani

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