La Fantasia diventa Storia: CHE FATICA FARLO
Categorie:
Curiosità •

La Fantasia diventa Storia racconta il gelato da un altro punto di vista: quello di un bambino che segue le orme di suo padre.
Oggi vi raccontiamo del CHE FATICA FARLO, uno dei gioielli della Gelateria.
Buona lettura!
Era venuta una gran fame a entrambi. Ci scambiammo un cenno d'intesa, eravamo e siamo due golosi: non ci pensammo due volte ed entrammo in pasticceria.
Appena varcata la soglia, diventammo due omini piccoli piccoli, simili ai soldatini con cui il babbo giocava da bambino.
Ci guardammo intorno: tutto era rimpicciolito.
Il bancone, i dolci, i tavolini e anche il pasticcere, che arrivò tutto contento dal suo laboratorio a servirci.
"Buongiorno. Di cosa avete bisogno?"
Ci scambiammo un altro cenno d'intesa. Amanti del cioccolato, non ci pensammo troppo su e scegliemmo.
"Dei bignè alla Nutella."
Il pasticcere, sorridente, ce li porse.
Erano piccoli piccoli, proprio come noi, del resto. Li assaggiammo e ne portammo fuori alcuni, in un sacchetto.
Uscendo, tutto tornò alla normalità.
Tutto, tranne quei bignè. Inizialmente, però, non ce ne accorgemmo, perché a nessuno dei due venne in mente di aprire il sacchetto, almeno non prima di essere tornati a casa.
Camminavamo l'uno accanto all'altro, padre e figlio, in perfetta empatia.
Girammo l'angolo e ci trovammo di fronte una salita ripidissima.
Quante cose strane erano successe da quando avevamo messo piede in quella pasticceria.
Ci scambiammo uno sguardo interrogativo e iniziammo a salire.
Che fatica percorrere quella strada, anche perché, diversamente dalle altre, non era asfaltata: sembrava fatta di terra, terra quasi bagnata, tanto che, camminando, entrambi lasciavamo le impronte e venivamo quasi imprigionati, come nelle sabbie mobili.
All'improvviso...una folata di vento, forte, gelida.
Mi strinsi forte al babbo per non cadere, ma lasciai per un secondo quel sacchetto, che volò a terra: i bignè, piccoli come li avevamo mangiati in pasticceria, caddero.
"Raccoglili, avanti."
Mi disse mio padre, come se già sapesse tutto.
Lo guardai in modo strano, ma appena sfiorai quel terreno umido capii ogni cosa anch'io.
Mentre mi chinavo a prendere quei bignè da terra, sentii che quel suolo era...cremoso.
Spalancai tanto d'occhi.
"È crema alla nocciola!"
Dissi, sorridendo, al babbo.
Intanto, eravamo quasi giunti alla sommità di quella salita.
Chissà quanta fatica doveva aver fatto chi l'aveva creata...quei bignè, intanto, rimasero lì. Ci stavano proprio bene.
Raggiungemmo il punto più alto: che fatica farlo, ma ora assaporavamo entrambi il gusto della felicità.