La Fantasia diventa Storia: QUI SI FERMA L'OROLOGIO
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Curiosità •

La Fantasia diventa Storia racconta il gelato da un altro punto di vista: quello di un bambino che segue le orme di suo padre.
Oggi vi raccontiamo della QUI SI FERMA L'OROLOGIO.
Buona lettura!
Eravamo in laboratorio, io e mio padre. Chiacchieravamo sul prossimo gusto.
Mi sentivo davvero importante: lui, il mio maestro, mi chiedeva di cominciare a muovere i primi passi verso quel mestiere. Insieme.
Sgranocchiavamo delle arachidi.
Quasi per errore, me ne caddero un paio nel caramello che mio padre aveva appena preparato.
Senza pensarci troppo su, le ripresi e le misi in bocca, dimenticandomi che potessero avere un sapore diverso.
Quel sapore così particolare mi conquistò.
"Potremmo metterlo nel gelato..."
Dissi a mio padre.
Lui mi sorrise.
"Ottima idea."
E aggiunse al composto del burro salato, per dare quel tocco in più, per mettere la sua firma, il suo segno distintivo, anche su quel gusto.
Ci guardammo per un istante e quell'istante sembrò durare davvero tanto: ci diede il tempo di prendere il cioccolato al latte per la base e quello fondente per le scaglie da mettere sopra, come una vera e propria ciliegina sulla torta.
Facemmo tutto in quell'istante: in laboratorio, il tempo pareva davvero essersi fermato.
Un attimo dopo avevamo il gusto tra le mani, davanti agli occhi, e la gelateria era piena di persone, ma queste erano ferme, immobili.
Il tempo si era fermato, di nuovo.
Era come se quel gusto fosse diventato custode di ogni attimo.
Tenevamo la sorbettiera insieme, io e mio padre. Eravamo gli unici a non essere immobili.
"Forza, vai a metterlo al suo posto."
Mi disse il babbo, allontanando le mani. Rimase come pietrificato, all'istante.
Lo guardai stupito, ma corsi dietro il bancone.
Sistemai la sorbettiera nel suo freddo scrigno.
"Qui si ferma l'orologio."
Dissi, sorridendo.
All'improvviso, tutto tornò come prima.
I clienti chiedevano quel gusto nuovo, curiosi e impazienti di assaggiarlo.
Guardai il babbo: anche lui era tornato a muoversi, mi osservava attento e soddisfatto.
Il maestro era orgoglioso dell'allievo: mio padre era fiero di suo figlio.