La Fantasia diventa Storia: CIUCHINO

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Curiosità

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Ero in un prato, seduto e pensieroso.

Alzavo gli occhi al cielo, poi buttavo di nuovo lo sguardo giù.
Vagavo con la mente, in cerca di qualcosa. Avevo bisogno di un'idea, un'idea geniale che lasciasse sulla bocca di tutti un sapore straordinario, un sapore che avesse la capacità di trasformare in un sorriso anche l'espressione più malinconica.

Volevo tirare su anche chi fosse giù di morale.

E qual è l'ingrediente perfetto per riuscire a farcela?
La risposta a questa domanda l'avevo trovata già da tempo, praticamente da sempre.
Sanno tutti che il cioccolato ha una funzione terapeutica: è in grado di regalare un momento di spensieratezza alla persona più impegnata, un istante di allegria a chi è triste, un attimo di felicità a chi credeva di averla persa.

Pensate a tutto questo e moltiplicatelo all'infinito.
Perché? Risposta semplicissima anche questa: il potere terapeutico del cioccolato stava per essere trasformato in gelato.

“Abbiamo bisogno di un passaggio intermedio, per rendere tutto ancora più particolare.”
Mi disse il babbo, sedendosi accanto a me, e sapendo, in questo modo, di riuscire a tirar fuori tutta la mia creatività e la fantasia che, in parte, restava ancora celata.

Il mio sguardo si perse nel vuoto.
Pensavo e ripensavo. Alla fine, mi venne il lampo di genio.

“Un budino, babbo. Cioccolato in budino.”
Lui sorrise, fiero di me e della mia idea.

Mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi. Corremmo, pieni di idee e di fantasia, verso il nostro laboratorio.
Preparammo subito il budino e, una volta pronto, mio padre mi chiese di assaggiarlo.

Lo gustai piano piano...spalancai subito gli occhi. Aveva una sapore a dir poco eccezionale, ma c'era qualcosa di particolare, un ingrediente che ero sicuro di non aver messo nel composto.
Il budino sapeva di caffè.

“Cos'hai messo nel budino, babbo?!”
Gli chiesi, quasi ridendo.

“Ecco, è questa la reazione che aspettavo!”
“Così è davvero perfetto!”
Risposi, trionfante.

“Io direi invece che manca ancora qualcosa...ti va di occuparti della salsa?”
Mi disse, porgendomi dei lamponi.

Mi misi subito al lavoro. Questa volta l'assaggio sarebbe toccato proprio a lui, il mio maestro.

“Ora sì che è davvero perfetto.”
Mio padre mi diede una pacca sulla spalla.
Con l'immancabile latte di Guglielmo, creammo la base per dare vita a quel gusto venuto fuori per caso. Lo chiamammo Ciuchino, cioccolato in budino.

Chiara Pirani

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