La Fantasia diventa Storia: MANDORLA E COINTREAU

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Curiosità

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Era ora di pranzo. Mangiammo pasta col pesto.
Come sempre, nessuno batteva la mamma in cucina, proprio come accadeva a mio padre con il gelato.

Fu, forse, proprio quel piatto a scatenare il viaggio della mia immaginazione.

Partii da un sentiero bianco, lungo, ma privo di ostacoli.
Un sentiero di latte, su cui m'incamminai in fretta, pronto a creare uno dei gusti più riusciti che avessi mai immaginato.

Proseguendo il cammino, cominciai a vedere dei sassolini, leggermente ambrati, sul sentiero.
Mi chinai a raccoglierli e li annusai: profumavano di mandorla. Li assaggiai.
Erano davvero piccolissimi. Ne misi alcuni in tasca e ripresi a camminare.

Dopo qualche tempo, giunsi al punto d'arrivo.

Una cascata liquorosa scendeva da un alto pendio.
Il colore e il profumo erano quelli del Cointreau: aranciato e intenso, forte e deciso.

Mi avvicinai pian piano e ne presi un po', mettendolo nella boccetta che avevo nella tasca sinistra della mia giacca.

Finalmente ero pronto: avevo tutto il necessario per dare vita a un gusto straordinario, un perfetto equilibrio tra intensità e delicatezza, tra forza e leggerezza.

Usai come base il latte di Guglielmo, pestai ancora un po' le mandorle che avevo raccolto sul sentiero dell'immaginazione e unii qualche goccia di Cointreau.

Ne venne fuori un sapore sublime, un gusto degno di un re, un gelato capace di conquistare un posto d'onore nella classifica dei più riusciti: Mandorla e Cointreau.
Basta provarlo e chiudere gli occhi per ritrovarsi di nuovo su quel sentiero, magari con un cono in mano e con il sorriso sulle labbra.

Chiara Pirani

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