La Fantasia diventa Storia: YOGURT, MIELE E CEREALI
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Curiosità •

Avevo bisogno di un gusto che lasciasse tutti con una sensazione di piacevole sorpresa stampata sul volto.
Chiusi gli occhi e mi lasciai ispirare.
Non passò molto tempo, che subito vidi un vaso completamente bianco. Una base perfetta per cominciare ad ideare il mio nuovo gusto.
Quel vaso si prestava molto bene ad essere riempito con gli ingredienti migliori.
Incuriosito, mi avvicinai.
Lo guardai tutto intorno, circondandolo con i passi e con gli occhi, cercando di studiarlo a fondo. Provai a toccarlo, e sulle mani rimase il segno: sembrava che quel vaso fosse fatto di un materiale quasi liquido, o che fosse stato dipinto di recente, con la vernice ancora fresca.
D'istinto, mi annusai le dita. Un profumo delicatissimo scomparì quasi all'istante. Mi accorsi subito che non poteva trattarsi di una qualsiasi pittura e avvicinai, così, le dita alle labbra. Assaporai a fondo: quel vaso era fatto di yogurt, yogurt greco.
Dovevo cominciare a riempirlo.
Passò qualche secondo e subito, dall'alto, iniziò a scendere una pioggia davvero strana: cadevano cereali, cereali integrali, che afferrai e sgranocchiai.
La maggior parte finì proprio nel vaso. Mi avvicinai e assaggiai di nuovo. I sapori cominciavano a mescolarsi.
Ma mancava ancora qualcosa.
Finora avevo lasciato che la mia attenzione si fermasse solo su quel particolarissimo vaso, perciò, devo ammetterlo, non mi ero ancora guardato bene intorno.
Fu così che abbassai lo sguardo e mi accorsi di essere con i piedi in un fiume.
Il colore, però, non era l'azzurro limpido dell'acqua dolce. Era dolce, sì, ma ancor più di quanto avrei potuto immaginare.
Mi chinai ad annusare, di nuovo. Sfiorai con le dita quello strano liquido e lo assaggiai.
Era miele, miele di melata di bosco: scuro, aromatico e denso, profumava di montagna e aveva un sapore davvero particolare.
Corsi a prendere il vaso e lo portai nel fiume, in modo da aggiungere anche quel sapore agli altri.
Assaggiai di nuovo e rimasi davvero a bocca aperta quando sentii che finalmente avevo ottenuto ciò che volevo: quel gusto mi aveva conquistato.
Subito si aprirono anche gli occhi. Ero in laboratorio, pronto per mettere in pratica ciò che avevo immaginato.
Quanti segreti aveva nascosto quel vaso: ora lasciavo che fossero i golosi a rovesciarlo, a scoprirlo e ad assaporare ciò che vi si nascondeva dentro.